Ruvo di Puglia: altalena per carrozzine usata da bambini in piedi sulla pedana
Per leggere la notizia completa clicca qui: http://www.ruvolive.it/news/Whatsapp/429635/news.aspx
Nasce una discussione anche sul gruppo facebook “Sei di Ruvo se…“.
«C’è chi trova la situazione tollerante: che male stanno facendo quei bimbi? Un’altalena che regge una carrozzella può benissimo reggere un paio di bambini».
Una discussione articolata ed interessante che viene portata all’attenzione di Daniela Mazzone che vive sulla sedia a rotelle e commenta: “Secondo me è giusto che ne facciano uso anche loro nel rispetto degli oggetti e delle regole del vivere civile. Il messaggio da far recepire, sarebbe fortissimo: basta distinzioni, siamo persone comuni, abbiamo tutti voglia di divertirci, ma soprattutto voglia di stare insieme agli altri. L’altalena per disabili è un grande dono per i bambini di questa città. Ma ne possono usufruire tutti.”
Per leggere la notizia clicca qui: http://www.ruvoviva.it/notizie/altalena-per-disabili-e-se-ci-giocassero-anche-i-normodotati/
A volte verrebbe voglia di gettare la spugna… Ma no, noi siamo le mamme rompi scatole e lo ribadiamo per l’ennesima volta, (tra l’altro abbiamo scritto un post proprio due giorni fa ancora sulle altalene per carrozzine):
L’altalena per carrozzine è un gioco riservato esclusivamente a utenti che usano la carrozzina per spostarsi. No: non può essere utilizzato da bambini che dondolano stazionando in piedi sulla pedana; no: neppure se in quel momento non sono presenti utenti che usano la carrozzina e che potrebbero voler salire sul gioco. È un gioco pericoloso? Sì, lo è! È un gioco di grandi dimensioni, in metallo, che oscilla. Se la testa di un bambino dovesse essere colpita accidentalmente dalla pedana di metallo potrebbe riportare ferite molto gravi.
Questo gioco è stato “pensato” per l’uso di sedie a ruote che non possono accidentalmente cadere fuori dal cestello che oscilla mentre un bimbo sì: può cadere fuori dal gioco e ferirsi!
Se vogliamo stare insieme, se vogliamo l’inclusione, dobbiamo scegliere un tipo di gioco diverso e ne esistono davvero tantissimi sul mercato!
Claudia Protti & Raffaella Bedetti – © Parchi per Tutti