Roba da matti :-(
Rimini, 13/09/2023 Roba da matti come si dice in Romagna… Questo è un caso davvero unico, si spera!, e val la pena lasciar traccia di quanto accaduto sperando non si ripeta altrove e soprattutto sperando di far chiarezza riguardo il significato di PARCO GIOCHI INCLUSIVO.
Nel comune di Lazzate nel mese di giugno è stato inaugurato un parco giochi realizzato grazie a dei fondi di Regione Lombardia destinati alle aree gioco inclusive, 30 mila euro. Un parco inclusivo? Forse sì o forse no, magari si tratta del solito parco giochi che offre alcune strutture accessibili e fruibili anche a bambini con disabilità.
Il parco giochi viene duramente criticato da un gruppo politico che non lo ritiene assolutamente inclusivo e richiede un’ispezione a Regione Lombardia che, in caso di risultato negativo riguardo la buona realizzazione dell’area giochi, forse avrebbe potuto decidere di chiedere la restituzione dei 30 mila euro. Il riscontro di regione Lombardia però è stato positivo, il parco è stato realizzato cercando di garantire il gioco a tutti i bambini.
Da alcuni giorni girano sui social network immagini e video di una mamma e la sua figlia che ha una disabilità, (ci permettiamo di specificarlo perché è un dato importante di questa vicenda), ritratte presso il parco giochi con tanto di commenti riguardo le strutture. Frasi come: questo gioco lo possiamo solo guardare, qui non ci possiamo entrare, questa altalena è per bimbi bimbi e non per bambini disabili, la maggior parte dei bambini ha il bustino e qui non sta comoda con la schiena… In questo gioco alla bimba “o la tieni o la spingi” …
Ci siamo permesse di intervenire con qualche commento sotto ai post pubblicati sui social network in quanto da oltre 10 anni portiamo avanti un progetto di sensibilizzazione sulle aree gioco inclusive specificando che lo scopo del nostro post era solo far chiarezza e provare a spiegare cos’è un parco giochi inclusivo e cosa si può realizzare con 30 mila euro.
Purtroppo al giorno d’oggi 30 mila sono pochissimi e non si può far altro che comprare qualche struttura gioco, di certo non realizzare un parco giochi inclusivo. Parchi per tutti distingue le aree gioco in: aree gioco inclusive e aree gioco che offrono qualche struttura gioco accessibile a molti bambini con disabilità (non tutti) ma si tratta di una distinzione al solo fine di dare un senso ai dati che vengono raccolti da oltre 10 anni e conservati in un database.
Un parco giochi inclusivo oggi, con tutti gli aumenti che ci sono stati, può avere un costo indicativo di 200/250 mila euro… In particolar modo vorremmo fosse chiaro che un parco inclusivo non deve necessariamente offrire solo ed esclusivamente giochi accessibili a tutti i bambini, chi ha un figlio o un parente con disabilità è consapevole che ogni singola persona con disabilità ha necessità differenti anche rispetto a chi ha la stessa malattia. Nessuna struttura gioco potrebbe essere accessibile e fruibile a tutti, pensiamo a chi ha una disabilità gravissima e non può muovere che una manina… quale struttura gioco potremmo installare nel parco per permettergli di giocare in compagnia? Di conseguenza dovremmo eliminare tutte le strutture su cui non può salire e che non può utilizzare? No, in un parco inclusivo possono essere installati tanti giochi e accanto a strutture gioco dotate di accorgimenti atti a includere tutti, possono essere installati anche giochi che non sono accessibili a chi non cammina.
Un parco inclusivo è uno spazio accessibile (che significa che deve essere facilmente raggiungibile dalla strada, avere parcheggi riservati a disabili, vialetti in materiale liscio e pianeggiante e strutture gioco posate su pavimentazione sempre liscia e pianeggiante, ben vengano riferimenti per persone cieche e ipovedenti). Per quanto riguarda le strutture gioco ci si aspetta che ogni bambino, in base alle proprie abilità, possa trovare una, due, tre o più strutture gioco fruibili… possibilmente strutture da utilizzare insieme agli amici. Ci saranno sempre strutture gioco che alcuni bambini non potranno utilizzare perché non è corretto eliminare, facciamo un esempio, lo scivolo o la parete di arrampicata che è un gioco divertente per chi può camminare, correre, arrampicarsi.
Nel caso del parco giochi di Lazzate ad esempio sono presenti almeno due giochi a molla: uno con la sola seduta e le maniglie a cui aggrapparsi, l’altro è dotato in un piccolo schienale e di protezioni laterali. Ottima scelta! Ottima perché un bambino che ha difficoltà a controllare il busto potrà utilizzare il gioco con lo schienale e protezioni laterali mentre chi è agile come una cavalletta potrà arrampicarsi da solo sull’altro gioco a molla. Non sarebbe stato corretto installare due giochi a molla con schienale e protezioni laterali perché i bambini che camminano li trovano più difficili da scalare e inoltre non offrono la possibilità di allargare le gambe e sperimentare diversi modi di dondolare. La varietà è la soluzione vincente.
Questo è solo un piccolo esempio. Per l’altalena vale lo stesso discorso: a Lazzate è stata scelta quella con schienale a forma di orsetto che è presente in tantissimi parchi italiani ed è adatta a bambini piccoli, (ma non troppo, per loro esistono altalene specifiche), a bambini “normodotati” e a chi non è in grado di controllare il busto. Per qualche bambino può risultare scomoda? Certamente! Ma non per questo deve essere etichettata come poco adatta a bambini con disabilità. In commercio ce ne sono parecchie e siamo certe che non ne esiste nessuna che possa essere adatta a tutti i bambini.
In conclusione, al di là del fatto che il parco giochi di Lazzate mirino della disputa possa essere definito inclusivo oppure possa essere un parco che offre alcune strutture gioco adatte anche a bambini con disabilità a noi dispiace che vengano diffuse informazioni errate e soprattutto che si possa pensare che un parco giochi debba essere progettato e realizzato a seconda dei bisogno di un singolo bambino. Non è una critica contro la mamma che ha scattato le foto e realizzato i video ma uno spunto di riflessione che speriamo giunga a tanti.
Riflettiamo sul significato di area giochi inclusiva, museo inclusivo, scuola inclusiva ovvero spazi che dovrebbero essere il più possibile accessibili e fruibili a tutti i cittadini. Sia chiaro che non avendo visto il parco non possiamo stabilire se sia adatto o meno al gioco di bambini con disabilità e da sempre lottiamo perché venga garantito il diritto al gioco a tutti i bambini in Italia ma imbatterci in informazioni fuorvianti non ci piace 🙁
Claudia Protti & Raffaella Bedetti – © Parchi per Tutti
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