Parchi gioco, progettazione, attenzione alla bellezza e varietà
Rimini, 04/05/2021. Nei giorni scorsi mi sono imbattuta in questo articolo: I parchi giochi più cool di Londra per area (https://bablands.com/2020/06/15/londons-coolest-playgrounds-by-area/) e miei occhi hanno iniziato a sbriluccicare. Che meraviglia: delle aree gioco pensate per i bambini! Si proprio così, questa è l’impressione che ho avuto ammirando le immagini di queste bellissime aree allestite per divertire, stupire e far correre i bambini. Aree gioco dalle quali i bambini, in alcuni casi, usciranno sporchi, insabbiati, bagnati e con qualche ammaccatura ma il parco giochi deve o non deve essere una sorta di scuola di vita? Un luogo dove sentirsi liberi e felici e quindi in uno stato d’animo adatto ad apprendere nuove competenze motorie, sociali, linguistiche. Un luogo dove potersi mettere alla prova.
Non sarebbe bello se anche in Italia si prestasse maggiore attenzione alla progettazione delle aree gioco? Alla bellezza, alla varietà di offerta. Di solito invece nelle nostre città, soprattutto quelle piccole, vengono installati i soliti “giochini” scelti da un catalogo, spesso uguali per tutte le aree gioco della città: una torretta con lo scivolo, due altalene, un gioco a molla e poco altro. Troppo spesso della medesima azienda cosicché andare nell’area giochi in via Rossi è come andare in quella in via Verdi. È difficile trovare un parco progettato e con progettato intendo davvero PROGETTATO ovvero realizzato tramite quel processo che comprende l’ideazione di qualcosa di unico e il successivo studio per attuarlo, la pianificazione per arrivare all’obiettivo finale. No…, purtroppo in Italia questo non avviene; nel 95% dei casi si prende un catalogo, lo si sfoglia e posa il dito indice su una, due, tre o più strutture gioco a seconda del budget.
Guardateli questi parchi gioco, (mi son permessa di caricare qui alcune immagine a bassa risoluzione), leggete e ammirare l’articolo cliccando su questo link https://bablands.com/2020/06/15/londons-coolest-playgrounds-by-area/ e poi domandatevi se i vostri figli non sarebbero felici di sporcarsi in questi parchi. La vedete la bellezza dei materiali naturali e artificiali che si mescolano? La vedete la diversità del parco in via Rossi da quello in via Verdi? Si resta nella stessa città ma si possono vivere avventure molto varie ogni giorno cambiando area giochi. Lo sentite lo stupore che provocano i castelli altissimi, le passerelle sopraelevate, la sabbia, i galeoni dei pirati, le collinette, l’acqua, (in Italia praticamente è bandita dalle aree gioco, non sia mai i bambini si bagnino, prendano freddo e poi si ammalino…), beh io lo sento. Sento già le grida dei bambini che passano da un gioco all’altro insieme ai loro amici. Ci sono collinette, buche, tanta movimentazione del terreno, zone con massi giganti, tronchi, scale altissime per salire fino al cielo e scivoli lunghissimi.
Evviva la diversità e la progettazione unita all’attenzione ai bambini. Voi cosa pensereste se tutti i ristoranti si somigliassero? Se avessero arredi simili, grandezze simili, menu simili, … Non scegliete forse un ristorante piuttosto che un altro proprio perché nel ristorante Pippo ci sono pietanze che amate? Ma a volte andate anche al ristorante di Topolino perché l’ambiente è moderno, elegante, luminoso e portate la fidanzata nel ristorantino intimo le cui sale sono scavate nella roccia delle grotte cittadine. E quando organizzate una cena con amici e decidete di portare anche i figli scegliere un ristorante alla mano: spazioso, alla mano, magari con area giochi e in cui il personale è attento ai bisogni dei bambini. Perché i bambini non possono scegliere di giocare in aree gioco diverse, uniche, progettate con creatività e fantasia?
Certo questi parchi non sono accessibili a bambini con disabilità ma sicuramente si può progettare un bel parco, un parco unico, e renderlo anche accessibile e fruibile a tutti i bambini. Non dimentichiamo chi sono i clienti delle aree gioco: i bambini!
Claudia
Claudia Protti & Raffaella Bedetti – © Parchi per Tutti
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