Intervento Claudia & Raffaella al Convegno Criba 2015

Si è tenuto ieri a Bologna il Convegno annuale CRIBA “Non solo altalena: la dimensione inclusiva del parco gioco”

Durante il convegno si è parlato di progettazione di verde accessibile, sia di giardini pubblici, parchi urbani e aree gioco per bambini che parchi naturali. Si è sottolineato quanto sia importante, durante la progettazione di un’area verde, la collaborazione dell’architetto con un agronomo che conosce bene i bisogni delle piante. È stato illustrato il Parco del Sorriso che si trova presso il Residence Daniele Chianelli dove soggiornano i malati adulti e bambini in cura presso i Reparti di Oncoematologia Pediatrica ed Ematologia dell’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia.
Beatrice Marucci

È stato presentato il progetto Giochiamo tutti della FISH, (federazione italiana per il superamento dell’handicap). Un progetto nato nel 2008 che ha permesso la realizzazione dei parchi inclusivi a Genova, Milano e L’Aquila.
Fabrizio Mezzalana

Presentazione, oltre all’utilità del parco giochi, della bellezza e originalità di alcuni parchi all’estero e in Italia. Playground around the corner è un sito dove sono raccolti post che raccontano la bellezza dei parchi giochi visitati da Mary durante i suoi viaggi con il marito e i figli. Tra la visita a  un museo e un castello cosa c’è di meglio di una pausa al parco?
Maria Evelina Franzoni

Percorsi partecipati: quando i cittadini possono partecipare alla realizzazione di un parco in collaborazione con l’amministrazione comunale. Progettando insieme è utile per conoscere esigenze dei futuri fruitori, si trovano soluzioni. Si è sottolineata l’importanza del progetto realizzato da persone competenti che svolgono questo lavoro per professione.
Lucia Lancerin

Interessante l’intervento riguardante le disabilità visive durante il quale sono state illustrate a tutti le tecniche che le persone ipovedenti o cieche utilizzano per orientarsi nello spazio e per riconoscere oggetti come le monete e banconote. Si è parlato di Loges e altri sistemi di riconoscimento non visivo.
Marco Fossati

A fine giornata i rappresentanti di tre ditte hanno illustrato alcuni prodotti adatti a parchi inclusivi.

Entro breve sul sito del CRIBA potrete trovare trascrizione degli interventi e file con le presentazioni di tutti i relatori.

Noi di parchi per tutti… Raffaella purtroppo, per un impegno che non poteva essere rimandato, non ha potuto partecipare. Claudia ha portato al convegno da parte di entrambe la presentazione e il discorso preparato insieme riguardo la nostra campagna di sensibilizzazione sui parchi giochi. Se vi interessa potete leggerla qui sotto. Ringraziamo di cuore il CRIBA per averci dato la possibilità di presentare questo nostro piccolo spazio con il quale cerchiamo di raggiungere le persone e raccontare quanto sono belli i parchi inclusivi. Un ringraziamento speciale a Mary Franzoni!

 

Io e Raffaella siamo due mamme di Rimini e io sono qui per presentare la nostra campagna di informazione e sensibilizzazione sui parchi inclusivi. Io e Raffaella ci teniamo molto a partire dalla nostra esperienza personale di genitori che ci ha portato a voler chiedere parchi inclusivi per tutti perché il nostro desiderio è quello di vedere giocare felici i nostri figli.
Abbiamo iniziano ad occuparci di parchi gioco pubblici e in particolare della loro accessibilità e fruibilità circa due anni e mezzo fa. Prima di allora i parchi gioco erano semplicemente dei luoghi dove trascorrere qualche ora con mio figlio all’aria aperta per farlo correre e divertire per me, mentre per Raffaella e Cristian erano più un posto da evitare. Cristian ha una disabilità motoria che gli rende difficile il cammino, fare le scale e sollevare o spostare oggetti, motivo per cui i parchi gioco rappresentano un grosso ostacolo al suo svago.  Finché aveva 3/4 anni era più semplice portarlo sui giochi considerati il suo peso e l’altezza “ridotti”. Con la crescita e relativo aumento di peso di statura è diventato difficile farlo salire in cima allo scivolo o farlo arrampicare su uno dei tanti giochi sviluppati verticalmente. Inoltre a una certa età i bimbi vogliono fare le cose da soli e non essere aiutati per tutto dai genitori. Nessun parco nello nostre vicinanze permetteva/permette a bambini con disabilità motoria di giocare in libertà con gli amichetti. Sempre che ai giochi si riesca ad arrivare. Spesso mancano i vialetti, al loro posto c’è la ghiaia o la terra battuta, ci sono gradini da superare…
Questi sono grossi ostacoli per chi ha capacità motorie ridotte, ma pensiamo anche agli anziani che, ad esempio, accompagnano i nipoti al parco.

Questa difficoltà a frequentare il parco giochi si è trasformata in una sfida per sensibilizzare più persone possibili su questa tema e provare a cambiare le cose cercando di realizzare qualcosa di concreto nella nostra zona. In particolare abbiamo iniziato contattando l’Amministrazione Comunale di Santarcangelo, (maggio 2013), per chiedere che almeno uno dei parchi cittadini fosse attrezzato con giochi fruibili da parte di tutti.
Non è stato semplice, sono trascorse settimane prima di riuscire ad avere un appuntamento con il Sindaco, che nel frattempo si è dimesso, è stato nominato un commissario straordinario, si sono svolte le elezioni e abbiamo potuto parlare con il nuovo Sindaco. Mesi per decidere la zona dove installare un gioco adatto a tutti e per scegliere il tipo di gioco, intoppi vari e finalmente i lavori e l’arrivo della giostrina che da febbraio 2015 gira nel parco centrale della città.
Contemporaneamente al nostro percorso per realizzare qualcosa di concreto abbiamo deciso di segnalare le difficoltà al parco giochi da parte di bambini con disabilità ai quotidiani locali, blog, siti e portali con cui avevamo contatti e inoltre abbiamo aperto una pagina facebook ed un blog PARCHI PER TUTTI  per aiutare eventuali persone con l’intenzione di richiedere al proprio Comune di installare giochi per tutti visto che i parchi inclusivi in Italia due anni fa erano quasi sconosciuti.
Infatti cercando online “parchi accessibili e/o fruibili o parchi con giochi per disabili” ci siamo accorte che non c’era praticamente nulla, solo qualche foto di rari giochi, le altalene per carrozzine, la pagina della FISH (Progetto Giochiamo tutti) e qualche ditta che segnalava i giochi per disabili.
Alla data di oggi la stessa ricerca online dà risultati molto differenti: quasi tutte le ditte che commerciano in giochi per parchi hanno una pagina sul loro sito o un catalogo dedicati ai giochi accessibili, sono nati diversi parchi inclusivi e l’altalena per carrozzine oggi è presente in tantissimi parchi italiani.

 

Ma cos’è un parco giochi inclusivo? È un’area dove tutti i bambini possono accedere con facilità e giocare insieme. Sarà difficile trovare un gioco che può essere utilizzato contemporaneamente da un bimbo normodotato, uno cieco e uno che usa la carrozzina ma in un parco inclusivo ogni bimbo deve trovare almeno uno, due o anche tre giochi che può usare insieme a un amico.
Questo è un  lavoro molto difficile perché le disabilità sono tante e spesso di associa la disabilità alla carrozzina, tanto che anche il simbolo della disabilità è appunto la carrozzina. Le disabilità si possono dividere, a grandi linee, in tre gruppi: motorie, sensoriali e intellettive. Le disabilità motorie sono quelle che io e Raffaella conosciamo un pochino di più rispetto alle altre quindi non sono in grado di definire le difficoltà di un bambino con disabilità sensoriali, cieco o sordo, così come di un bimbo con autismo. Per quanto riguarda le disabilità motorie spesso si pensa al bimbo o adulto in carrozzina mentre esistono tanti tipi di disabilità che riguardano questa categoria. Alcuni bimbi sono in grado di camminare, magari con difficoltà, altri usano la carrozzina, qualcuno ha difficoltà a coordinare i movimenti di braccia e mani, altri ancora non hanno alcun controllo del proprio corpo. C’è chi non ha nessun controllo degli arti inferiori ma magari utilizza quelli superiori senza nessuna difficoltà e quindi è in grado di afferrare oggetti, lanciarli con forza, aggrapparsi a una barra così come ci sono persone con malattie come la distrofia o atrofia muscolare che hanno pochissima forza a causa di un indebolimento di tutti i muscoli del corpo. Quindi è difficile ma è importante offrire a ogni bimbo almeno una possibilità di gioco. Ad un bimbo che ha difficoltà a camminare possiamo offrire giochi posizionati a livello del terreno oppure possiamo installare uno scivolo a un’altra struttura gioco dotata di gradini bassi e larghi e un corrimano così che possa salire appoggiandosi ad esso oppure gattonando. Per un bambino cieco sicuramente è importante definire in maniera chiara la posizione dei vari giochi  e dare dei riferimenti non visivi. Di giochi accessibili e facilmente fruibili ne esistono tanti: pannelli sonori o con giochi matematici, puzzle, l’altalena a cestone, una casetta, una grande nave o un castello in parte accessibile, un labirinto…

L’importante, riguardo le disabilità motorie, è che questi giochi siano installati su terreno accessibile così che siano fruibili sia da un bambino che può correre, da uno che non vede e da un bimbo in carrozzina ma soprattutto i bambini possono giocare insieme, cosa che invece non è possibile con l’altalena per carrozzine che tra l’altro a volte viene installata su terreno erboso, in zone isolate da altri giochi, in giardini privi di vialetti di accesso. Inizialmente questo gioco sembrava una buona soluzione per permettere ai bambini che usano la carrozzina di dondolare come fanno altri bambini sulle altalene classiche ed è stato installato in tante città italiane. Successivamente ci si è resi conto che queste altalene non sono adatte a parchi pubblici perché possono diventare anche pericolose se utilizzate da un gruppetto di bambini non sorvegliati dai genitori e inoltre si è anche valutato il fatto di garantire il gioco proprio a tutti i bambini e si è giunti alla conclusione che sono da preferire giochi più fruibili come ad esempio la giostrina girevole ma anche tanti altri tipi di gioco. Per approfondire i bisogni dei bambini con disabilità motoria potete dare un’occhiata alle linee guida stilate dal Comune di Jesolo che si trovano online e sono a disposizione di tutti. Si tratta di un opuscolo semplice e molto chiaro.

In questi due anni e mezzo abbiamo svolto molte attività tra cui quella di mappatura delle aree inclusive in Italia. Abbiamo svolto questa analisi grazie ad amici e parenti che vivono in diverse città italiane e soprattutto grazie alle persone che ci seguono su facebook che ci hanno dato tante informazioni riguardo i parchi delle città dove vivono. In Italia i parchi inclusivi di cui sono disponibili informazioni chiare e immagini sono circa 30, esistono aree in cui sono stati installati due o tre giochi dichiarati accessibili, (di cui non abbiamo informazioni precise),  talvolta successivamente alla realizzazione dell’area gioco originale: circa 50. Poi ci sono le altalene per carrozzine che nel grafico, preparato a fine ottobre, erano 125. Nel novembre 2014 queste altalene erano 60 e ad oggi sono 140. Ci sono anche una ventina di aree di cui non abbiamo quasi nessuna informazione dettagliata.
A noi piacerebbe che fossero presi più in considerazione i parchi giochi inclusivi e che fossero progettati da persone competenti che conoscono la disabilità, e hanno ben chiaro cosa si intende per accessibilità e inclusività. Se un parco viene realizzato da chi non conosce i bisogni dei bambini con disabilità può accadere che si creino aree gioco dove ad esempio sono presenti barriere architettoniche oppure dove sono presenti giochi che non sono fruibili al 100% come ad esempio giochi con rampe con pendenza troppo elevata (superiore al 8%) o giochi potenzialmente accessibili installati su erba o ghiaia. Sempre riguardo i parchi ma non sul tema dell’accessibilità vorrei aggiungere che ne ho visitati diversi che si trovano in luoghi troppo lontani dal centro delle città e non raggiungibili con i mezzi o assolutamente privi di parcheggi nelle vicinanze. Altri privi di fontanelle, di alberi o strutture atte a fare ombra. È veramente importante che un’area gioco,  inclusiva o non, sia progettata e realizzata da una persona competente in modo che il risultato sia un parco davvero fruibile da parte di tutti.

Per tornare al caso della altalena per carrozzine secondo noi è ingiusto che si installino altalene per carrozzine senza pensare ai bisogni di tutti i bambini. Il diritto al gioco lo reclamano i bambini normodotati, quelli che usano la carrozzina ma anche coloro che hanno una disabilità motoria lieve o sensoriale. Infatti il gioco è uno dei diritti fondamentali sanciti dalla CONVENZIONE SUI DIRITTI DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA che all’articolo 31 recita “Gli Stati parti riconoscono al fanciullo il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età e a partecipare liberamente alla vita culturale ed artistica”. A difesa delle persone con disabilità, adulti e bambini c’è anche la CONVENZIONE ONU PER I DIRITTI DELLE PERSONE CON DISABILITÀ che invita i vari Stati ad adottano misure adeguate per garantire che i minori con disabilità possano partecipare, su base di uguaglianza con gli altri minori, alle attività ludiche, ricreative, agli svaghi ed allo sport, incluse le attività previste dal sistema scolastico.

La nostra attività di sensibilizzazione procede ogni giorno perché crediamo veramente che sia importantissimo che tutti i bambini possano far valere il loro diritto al gioco.
Fino ad oggi oltre all’attività di mappatura, che prosegue, abbiamo ottenuto, oltre alla giostra di Santarcangelo,
– sempre  a Santarcangelo abbiamo anche ottenuto la promessa, per ora solo a parole da parte dell’Amministrazione, di una riqualificazione futura di un parco che sarà inclusivo.
– tanti followers su facebook, la pagina facebook ha superato gli  8.500 Mi piace, (che non sono pochi se consideriamo che non utilizziamo nessun tipo di sponsorizzazione a pagamento), ed è molto seguita. Questa pagina ci permette di far conoscere i parchi inclusivi a cittadini, Sindaci, Associazioni e tanti privati che spesso ci scrivono chiedendoci informazioni, sui tipi di giochi che si possono installare in un parco per tutti, costi, ma soprattutto come richiedere al Sindaco della propria città di realizzare un parco inclusivo. Noi raccontiamo la nostra storia, il nostro percorso da quando abbiamo fatto protocollare la lettera per l’Amministrazione Comunale, il coinvolgimento dei quotidiani, del Garante per l’Infanzia…

 

Purtroppo in questo periodo i fondi a disposizione per le aree ludiche sono veramente pochi. Per fortuna ci sono privati e associazioni che si danno da fare, un bellissimo esempio è quello dei Camminatori Folli, un’associazione culturale fondata da alcuni ragazzi di Livorno che ci hanno contattato più di un anno fa, (giugno 2014), colpiti dalla scoperta di questo tipo di parco giochi. Avevano sentito parlare di noi da Luciana Littizzetto a Radio DeeJay. Loro si sono dati da fare organizzando eventi di diverso tipo nella loro città, (cene, feste, camminate, proiezioni di film, spettacoli, …),  e in soli 6 mesi sono riusciti a raccogliere quasi 40 mila euro per realizzare un parco che hanno donato alla città. Anche in altre città ci sono associazioni che sono prossime a terminare la raccolta fondi come Malnate e Costa Masnaga e altre dove sono in atto progetti partiti di semplici cittadini o associazioni come a Triggiano, Fucecchio, Fasano, di recente è nata un’associazione per realizzare un parco a Camposanpiero…
– insieme ai rappresentanti di altre associazioni del territorio abbiamo partecipato agli incontri che il Comune di Rimini ha organizzato al fine di realizzare un’area gioco inclusiva. È stato molto interessante e gratificante per chi ha partecipato e di grande aiuto per i responsabili del progetto che hanno potuto ottenere informazioni su quelle che sono le difficoltà che un bambino con disabilità incontra in un parco giochi tradizionale. Il Comune ha deciso di affidare la realizzazione del progetto a una persona che avesse conoscenze riguardo i parchi giochi, ha affidato l’incarico a una persona esterna e inoltre ha invitato le associazioni che si occupano di disabilità motorie, sensoriali, intellettive e anche un rappresentante di genitori. Questo modo di lavorare è un buon esempio che speriamo venga seguito da altre amministrazioni comunali.
– Visto che i parchi inclusivi non sono ancora molto conosciuti in Italia da qualche mese abbiamo deciso di inviare una lettera ai Sindaci Italiani per illustrare brevemente l’importanza di aree dove tutti i bimbi possono giocare insieme. Per ora abbiamo spedito più di 634 messaggi e-mail a 443 Comuni italiani. Solitamente scriviamo all’indirizzo del Sindaco ma quando gli indirizzi degli assessori sono facilmente reperibili aggiungiamo chi si occupa di verde, parchi, urbanistica, lavori pubblici… Di tutte le mail inviate 64 non sono state recapitate, (casella di posta piena, indirizzo autorizzato al solo ricevimento di posta certificata, indirizzo errato…), e abbiamo ricevuto ben 7 risposte!
Un numero davvero piccolissimo ovvero solo l’ 1,23% delle mail recapitate ha avuto una risposta. Noi però continuiamo a spedire lettere e speriamo che, anche se non riceviamo risposta, siano lette e prese in considerazione.

Una cosa che abbiamo notato sui social network è che i commenti dei lettori ai nostri post non sono tanti nel caso di notizie positive come avvio di progetti o inaugurazione di parchi mentre non mancano mai quando postiamo qualche notizia di un parco o un gioco danneggiato dai vandali. C’è poca positività da parte della gente, spesso si tende a criticare e non si pensa che ci si può impegnare in prima persona per educare i nostri figli al rispetto di cose e persone. Probabilmente c’è ancora tanto da lavorare sull’accessibilità e inclusività in Italia dove purtroppo non esiste una legge che obbliga tutti coloro che realizzano un parco a installare giochi per tutti ma speriamo che le cose possano cambiare. Troppe persone non si rendono ancora conto che per chi vive su una carrozzina è di vitale importanza trovare le rampe di accesso ai marciapiedi non occupate da auto parcheggiate, stessa cosa per le strisce pedonali, l’ingresso ai negozi… ma siamo fiduciose ed ottimiste. A volte basterebbe davvero poco per rendere migliore la vita di tutte le persone partendo dai bambini. Non smetteremo di parlare di parchi inclusivi, continueremo la nostra battaglia di sensibilizzazione con i nostri piccoli mezzi
Grazie per la vostra attenzione e grazie anche da parte dei nostri figli

Gli atti di “Non solo altalena: la dimensione inclusiva del parco gioco”, il convegno annuale del Criba Emilia-Romagna, che si è svolto lo scorso 10 dicembre a Bologna e che ha affrontato il tema del gioco come momento di interazione con l’ambiente attraverso cui i più piccoli si approcciano al mondo dei grandi, divertendosi ed esplorando lo spazio liberamente.
Diversi gli aspetti inerenti i parchi giochi di cui hanno parlato i relatori, dai bisogni dei cittadini e le relazioni con il verde urbano (l’agronoma Beatrice Marucci) alla progettazione partecipata secondo i principi dell’Universal design (l’architetto Lucia Lancerin e Fabrizio Mezzalana della FISH – Federazione italiana per il superamento dell’handicap), dall’accessibilità e la sicurezza dei giochi (Claudia Protti e Raffaella Bedetti del blog Parchi per tutti e l’istruttore per la mobilità e l’autonomia Marco Fossati), fino a un’analisi di casi esemplari in Italia e all’estero (Mary Franzoni , curatrice del sito Playground around the corner), con la presentazione dei prodotti di tre diverse ditte (Giochisport, Proludic, Tlf).

Per leggere la notizia clicca qui: http://www.cerpa.org/index.html?pg=28&id=623
Per scaricare le presentazioni qui: https://www.dropbox.com/sh/mdhknlras4hqsc5/AACHiOrwcIIKnY05R3UbEs-7a?dl=0

Claudia Protti & Raffaella Bedetti – © Parchi per Tutti

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