Desio, parco inclusivo!
17 Nov 2017

Approvato in Giunta il progetto esecutivo
UN PARCO PER TUTTI
L’area in viale Rimembranze è pensata per far giocare insieme tutti i bimbi. Un investimento di oltre 200 mila euro. Roberto Corti: «L’integrazione si fa con i fatti, mai a parole»

Ci saranno i «giochi statici», le attività da fare in compagnia senza che sia richiesta attività motoria, ci sarà un percorso dedicato a tricicli, piccole biciclette e carrozzine con stop, parcheggi e cartelli stradali. Poi spazi gioco innovativi come l’«area delle favole» e l’«aiuola dei cinque sensi» e, naturalmente, lo scivolo. E, quando si cade, lo si fa sul morbido perché il pavimento è antitrauma.

Un parco per tutti. Sono questi i «contenuti» del parco inclusivo che sarà realizzato in viale Rimembranze. Lo ha deciso la Giunta, approvando nella seduta di giovedì 9 novembre il «Progetto di fattibilità tecnico – economica», cioè il progetto definitivo.

«L’integrazione si fa con i fatti, mai a parole, ha commentato il sindaco Roberto Corti. E decidendo di investire risorse sul territorio. Il nuovo parco inclusivo fa parte dei fatti».

È con queste premesse che è nato il progetto di un parco giochi in cui i bimbi con disabilità possano giocare con i loro coetanei, trascorrere il tempo libero all’aria aperta e crescere normalmente, così come dovrebbe fare ogni bambino, senza la paura di sentirsi diverso.

«Ripartire dai più piccoli è fondamentale, perché attraverso loro possiamo raccontare un mondo diverso in cui il gioco è il primo passo da fare, a livello culturale, spiega Emanuela Rocco, assessore ai Lavori pubblici, Parchi, Tutela ambientale e animale. Quando giochiamo siamo tutti uguali, ognuno con la propria diversità e grazie al gioco possiamo costruire una realtà in cui nessuno è escluso».

I costi. Oltre 200 mila euro l’investimento complessivo previsto. L’Amministrazione Corti ha stanziato 240 mila euro suddivisi in due lotti: 190 euro per il primo lotto che prevede la realizzazione dell’intera struttura tranne alcuni dettagli che saranno introdotti nel secondo lotto (50 mila euro).

I tempi. Dopo l’approvazione del progetto definitivo e l’appalto dei lavori, si ipotizza di aprire il cantiere nella primavera 2018.

L’area. Il parco, progettato dall’architetto Elena Magi, sorgerà all’interno di un parco più ampio, il parco in via delle Rimembranze, di circa 15.000 mq alle spalle del Cimitero monumentale, non lontano dal centro. Il parco inclusivo occuperà un’area di circa 900 mq, che sarà quasi interamente pavimentata in cemento, antitrauma in gomma riciclata e legno, circondata da pioppi, pini e faggi e dal filare di tigli lungo via Guido Galli. Nell’area sono presenti alcuni giochi per bambini, un trenino di legno, un’altalena doppia e una a cesto che saranno integrati nel nuovo parco.

«É un luogo dove i bambini, di diverse abilità, potranno giocare insieme, conclude l’assessore Emanuela Rocco. Dove il bambino normodotato potrà spingere l’amico in carrozzina e divertirsi insieme a lui. È un progetto importante perché investe su un valore che spesso passa inosservato nella progettazione urbanistica: le relazioni umane».

Il Bilancio partecipativo. L’idea di un parco inclusivo nasce due anni fa, con il «Bilancio Partecipativo 2015». Un progetto che non entrò nei «fantastici quattro» finanziati, ma che oggi, a distanza di due anni, diventa realtà.

«La prima edizione del Bilancio partecipativo è stata un’esperienza andata ben oltre le aspettative, dice l’assessore alla Cultura, Politiche giovanili e Partecipazione Cristina Redi. Ma la cosa più bella è stata raccogliere tutti i progetti, vincitori e non, perché rappresentano la fotografia e i sogni di chi si sente parte di una comunità. Da qui nasce il nostro impegno a continuare a ”inventare” e riqualificare gli spazi aperti e condivisi della città».

Soddisfatte, infine, le «mamme inclusive» che, nel 2015, avevano lanciato l’idea: «La progettazione del parco è stato un impegno arduo che ci ha fatto a lungo riflettere sul concetto di inclusività: abbiamo provato a calarci in prima persona nei panni dei fruitori dei giochi cercando così di eliminare tutti quei “paletti” a cui nessuno fa caso, ma che di fatto ne rendono difficoltoso l’accesso e l’utilizzo da parte di chi ha abilità differenti, come ad esempio le barriere architettoniche, la pavimentazione, la sicurezza. Ne è uscito un progetto originale e innovativo che speriamo possa dare vita ad luogo dove l’inclusione possa essere davvero vissuta sul campo».

Parchi inclusivi. Quanti sono. Nel nostro Paese i parchi accessibili non coprono nemmeno il 5 per cento del territorio nazionale. Negli oltre 8mila comuni italiani, infatti, sono appena 350 quelli che possono essere utilizzati anche dai bambini con disabilità (Fonte: «Uildm-Unione italiana lotta alla distrofia muscolare»).

Claudia Protti & Raffaella Bedetti – © Parchi per Tutti

 

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