Consiglio di lettura: Giocate all’aria aperta – Angela J. Hanscom
18 Giu 2017

Consiglio di lettura: Giocate all’aria aperta – Angela J. Hanscom

Giocate all’aria aperta! Perché il gioco libero nella natura rende i bambini intelligenti, forti, sicuri. Autore: Angela J. Hanscom. Prefazione: Richard Louv. Traduzione: Michela Orazzini. Editore: Il leone verde.

Oggi è raro vedere bambini che si rotolano giù dai pendii erbosi o si arrampicano sugli alberi per divertimento. Preoccupazioni legate alla sicurezza ci hanno indotto a eliminare giostrine e altalene. Ma mentre la vita dei nostri figli è sempre più “virtuale” e ruota attorno agli schermi di Tv, smartphone e computer, gli insegnanti notano una diminuzione dell’attenzione e i dottori denunciano un aumento allarmante dei disturbi emotivi e sensoriali. E dunque, come assicurare ai nostri bambini un pieno coinvolgimento di mente, corpo e tutti i sensi?

In Giocate all’aria aperta! Angela Hanscom – ergoterapeuta pediatrica e fondatrice di TimberNook – getta una luce sulla silenziosa epidemia che affligge i bambini moderni, spiega perché il movimento e il gioco libero all’aperto sono vitali per lo sviluppo cognitivo e fisico dei nostri figli, e offre persino strategie divertenti e coinvolgenti che li aiutino a trasformarsi in adulti sani, equilibrati e resilienti.

Nel nuovo libro di Angela Hanscome Giocate all’aria aperta troverete molti altri approfondimenti sul sistema vestibolare, su come promuoverne lo sviluppo e sulla sua importanza per l’integrazione generale delle abilità motorie e intellettive, insieme, naturalmente, a tutti gli altri sei sensi.
Più sotto potete trovare alcune citazioni dal libro

La triste e cruda verità è che se paragoniamo i bambini di oggi a quelli delle generazioni passate, semplicemente non reggono il confronto. Sono più deboli, meno resilienti e fantasiosi. Fanno fatica a stare attenti a scuola e a controllare le proprie emozioni, non riescono a muoversi nell’ambiente senza farsi male. L’alimentazione e l’esercizio fisico possono essere d’aiuto e sono le due aree in cui di solito la gran parte dei genitori si concentra. È provato che attraverso l’alimentazione e l’esercizio fisico si può combattere l’obesità e migliorare la salute generale e la resa scolastica. Tuttavia sembra che concentrarsi solo sull’alimentazione e l’esercizio fisico strutturato abbia contribuito al declino dello sviluppo sensoriale e motorio che osserviamo nei bambini di oggi, in quanto è passato in secondo piano la nostra comprensione di queste pietre miliari dello sviluppo. La buona notizia? Esiste una speranza! La risposta è davvero molto semplice e chiara: il gioco attivo e libero – idealmente all’aperto – è essenziale per lo sviluppo sensoriale e motorio. Consentire ai vostri figli di avere tempo e spazio per giocare all’aperto ogni giorno può migliorare e favorire in modo significativo una crescita sana.

Esistono molti modi di approcciare una discussione sul corpo, ma per quanto ci riguarda osserveremo lo sviluppo di due abilità particolari e fondamentali: quelle grosso-motorie e quelle della motricità fine. Sono abilità che vengono affinate quando i muscoli, il cervello e il sistema nervoso lavorano insieme per permettere al bambino di compiere una qualunque azione fisica, dal calciare un pallone (attività grosso-motoria) al disegnare con i colori (motricità fine). È necessaria una pratica quotidiana per perfezionare e rafforzare entrambe le abilità motorie

Offrire la possibilità di esplorare giocare fuori consente di cimentarsi nelle abilità motorie fino all’età adulta.
Oltre i muscoli di gambe e braccia, anche quelli del tronco e del collo servono le attività grosso motorie
Senza una forza, una coordinazione e un controllo adeguato dell’apparato grosso-motorio, diventa molto difficile padroneggiare le abilità della motricità fine, come allacciarsi la camicia, tagliare con le forbici e togliersi le scarpe

Resistenza
“Resistenza” vuol dire essere in grado di persistere nelle sfide fisiche. I bambini con poca resistenza si stancano facilmente e abbandonano più in fretta. È importante avere una buona resistenza, perché permette al bambino di giocare per ore senza bisogno di lunghe pause per riprendere fiato, favorisce un corpo sano e un buon sistema immunitario. Oltretutto, i bambini si sentono meglio e acquistano sicurezza se possono giocare senza bisogno di pause. Per sviluppare una buona resistenza, sono necessarie due cose: forza adeguata e gioco attivo che acceleri il battito cardiaco. Servono molte opportunità per aumentare e mantenere la forza. Tutto questo si può ottenere con tantissimo gioco all’aperto. Sollevare sassi pesanti per costruire un argine, arrampicarsi sugli alberi e su scale di corda, scavare sulla spiaggia, spingersi su e giù sull’altalena e andare in bicicletta sono perfetti sono esempi perfetti di bambini che giocano e allo stesso tempo sviluppano la propria forza.

Ah… la libertà! Liberi di giocare a ciò che si vuole; liberi di esplorare;, liberi di vagare lontano da casa; liberi di sbagliare, liberi di saltare, fare giravolte, ballare, gridare, arrampicarsi; liberi di correre dei rischi. Ecco cos’è il gioco libero e attivo:i muovere il corpo, stimolare i sensi, accendere l’immaginazione così che il corpo e la mente siano coinvolti un tempo. I neuroni mettono in moto tutti i cilindri del motore quando i bambini esplorano ciò che li circonda, vivendo appieno. Il gioco libero attivo all’aperto è sempre più raro, una cosa del passato; eppure è più importante che mai smettere di riempire di impegni bambini per introdurre più opportunità di gioco e movimento. La mente e il corpo dei bambini dipendono dal gioco libero e attivo per star bene e svilupparsi al meglio.

Le aree attrezzate iniziano a diffondersi attraverso gli Stati Uniti nei primi anni ‘20 del ventesimo secolo, col proposito di togliere i fanciulli dalle strade e offrire un luogo sicuro per giocare che si raggiungesse a piedi da casa. I parchi gioco erano importanti soprattutto per quei bambini che vivevano nei centri cittadini senza accesso a aree naturali in cui giocare. I parchi gioco degli inizi del ‘900 e fino alla metà del secolo di solito avevano strutture per arrampicarsi che andavano dai 3 ai 9 metri di altezza, scale orizzontali, giostre, scivoli d’acciaio lunghi dai 6 ai 9 m, altalene di 4 metri e mezzo di ampiezza e travi oscillanti.
Verso gli anni 70-80, la maggior parte di queste attrezzature non erano ormai obsolete e dovevano essere sostituite, ma anziché rimpiazzarle con strutture nuove dello stesso calibro le scuole e gli enti governativi hanno scelto di utilizzare versioni “più sicure”. Hanno fatto così la loro comparsa attrezzature super sicure di plastica dai colori sgargianti, insieme ai trucioli di legno e alla pavimentazione in gomma.
Le altalene sono più corte e ai bambini vengono anche poste molte restrizioni su quello che possono fare quando vanno sull’altalena.
Ricordo ancora quando da bambina salivo su quelle alte altalene di metallo, mi sovrastavano, e rappresentavano una sfida, una conquista. Io e la mia amica iniziavamo a spingere una accanto all’altra ci sorridevamo mentre cercavamo di andare all’unisono. Era necessario qualche minuto per far arrivare l’altalena al massimo e naturalmente ci arrivavamo sempre. Altre volte, vorticavano avvolgendo le corde, sempre più veloci, mi ricordo persino di avere saltato dall’altalena per vedere fin dove riuscivo ad arrivare. Ci sembrava di volare, inarrestabili e questo ci colmava di gioia e sicurezza. Non mi dondolano soltanto, affrontavo ogni volta una vera sfida.
Claudia Protti & Raffaella Bedetti – © Parchi per Tutti

 

Lascia un commento

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: