Bambina di 6 anni muore dopo essere stata colpita alla testa dall’altalena per utenti in sedia a ruote
04 Set 2024

Bambina di 6 anni muore dopo essere stata colpita alla testa dall’altalena per utenti in sedia a ruote

Settembre 2024. Purtroppo si é verificato un incidente di cui non avremmo mai, mai e poi mai voluto leggere sui quotidiani e siti che si occupano di notizie.

Parchi per Tutti nasce nel 2014 quando in Italia i parchi gioco inclusivi erano pochi, forse una trentina o poco più. Quasi nessuno sapeva cosa fosse un parco inclusivo e la famosa altalena riservata a utenti in carrozzina non era molto diffusa ma nel giro di breve ha preso piede. Alla fine del 2015 in Italia c’erano già 140 di queste altalene installate nei parchi cittadini. Oggi sono 540.

Inizialmente ci è sembravo un gioco come un altro, una possibilità per tutti quei bambini che non possono essere trasferiti dalla loro carrozzina a un sedile con schienale, uno dei primi articoli contenenti alcune riflessioni risale al 28/07/14: L’altalena della discordia (http://www.parchipertutti.com/laltalena-della-discordia/) ma nel giro di breve ci siamo rese conto che questo gioco di inclusivo non aveva nulla e per giunta era causa di pericolo per tanti bambini: 13/03/2015 Le famose altalene per disabili (http://www.parchipertutti.com/le-famose-altalene-per-disabili/). Nel 2016: AAA. Ancora sulle altalene per carrozzine. Quante sono? (http://www.parchipertutti.com/ancora-sulle-altalene-per-carrozzine/). E nel 2017: Quanto è sicura l’altalena per utenti in carrozzina? (http://www.parchipertutti.com/quanto-e-sicura-laltalena-per-utenti-in-carrozzina/)

Non avete idea delle forze che abbiamo messo in campo: articoli sul nostro sito/blog, post sulla pagina facebook, lettere inviate alle amministrazioni comunali! Dal 2017 ad oggi sono state centinaia le mail inviate ai sindaci, assessori e consiglieri per metterli in guardia dalla pericolosità di questo gioco (se installato in parco pubblico privo di sorveglianza) e la preghiera di scegliere qualcosa di più sicuro ma soprattutto inclusivo!

Di incidenti se ne erano già verificati diversi e avevano provocato rottura di tibia, perone, dita tranciate… Più volte erano apparsi articoli che dichiaravano la sua pericolosità e non rispondenza alla norma: città di Arco, Imperia…

Ogni volta che abbiamo provato a spiegare, soprattutto alle associazioni, che questo gioco non è né inclusivo né sicuro, siamo state derise, insultate, accusate di essere cattive, per nulla attente ai bisogni delle persone con disabilità e non informate! 

Tutto questo ci fa male perché dopo tanti anni di lotte si è purtroppo verificato un incidente gravissimo che ha causato la morte di una bambina. Si poteva evitare? Forse, e sottolineiamo forse, se gli enti certificatori fossero stati più “duri” con le aziende (potevano imporre loro di indicare nella scheda tecnica che il gioco è adatto ai soli parchi recintati e sorvegliati durante tutto l’orario di apertura al pubblico come fanno alcune aziende spagnole, inglesi e di altri Paesi europei?) e se le aziende fossero state più chiare nel comunicare ai clienti quali sono i luoghi adatti per questa struttura gioco al fine di non arrecare danno a nessuno, allora forse, questo incidente non si sarebbe verificato. Siamo veramente addolorate e arrabbiate.
Per chi fa riferimento agli anni ’60 e ’70… a quei tempi la normativa non esisteva. Oggi esiste una normativa, la UNI EN 1176 (esiste da circa 30 anni), e deve essere rispettata. La normativa regolamenta la realizzazione e installazione delle strutture gioco nei parchi pubblici. La normativa non ha certo lo scopo di impedire che i bambini cadano e si sbuccino le ginocchia ma ha lo scopo di evitare che si verifichino incidenti gravi. Ogni struttura gioco che viene installata in un parco pubblico privo di sorveglianza deve rispettare i requisiti di sicurezza elencati dalla norma. La famosa altalena con pedana in grado di ospitare una carrozzina, per sua conformazione, non può rispettare i requisiti di sicurezza relativi alle altalene e pertanto può essere installata solo ed esclusivamente in parchi recintati e sorvegliati da parte di un custode durante tutto l’orario di apertura al pubblico. Si tratta di un gioco da utilizzare assolutamente sotto supervisione e ne deve essere impedito l’utilizzo a chi non è il destinatario (è esclusivamente riservata a utenti in carrozzina)… È stato fatto davvero il possibile per impedire a chi non poteva salirci di farlo? Era bloccata con un lucchetto? I cartelli con il divieto di utilizzo a tutti coloro che non sono seduti in carrozzina era presente? Era sufficientemente grande? L’altalena era integra oppure era stata vandalizzata ed era stata rimossa la catena che fissa la pedana al suolo? Questa altalena deve avere un dondolio molto limitato, la pedana non può e non deve dondolare con movimento troppo ampio. Sicuramente la bambina non avrebbe dovuto utilizzare il gioco ma chiediamoci se è corretto installare in un parco pubblico un gioco riservato a qualcuno che è poco sicuro per chi passa vicino e di inclusivo non ha proprio nulla!

Claudia Protti & Raffaella Bedetti – © Parchi per Tutti

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