20/11/2017 Giornata internazionale diritti dell’infanzia e adolescenza
20 Nov 2017

20/11/2017 Giornata internazionale diritti dell’infanzia e adolescenza

Il 20 novembre si celebra in tutto il mondo la Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. La data ricorda il giorno in cui l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvò nel 1989, la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. In Italia la Convenzione è stata ratificata in Legge n. 176 del 27 maggio 1991.

Caterina, Samuele e Cristian al parco, immagine Monja Pasolini

Inutile negare che esistono diritti prioritari come quello alla vita, alla salute, ad avere una famiglia… Non dimentichiamo però che un bambino, per crescere sano necessita anche e soprattutto di momenti di gioco, attività principale svolta dai bambini e che non va assolutamente sottovalutata. Il gioco non è un’attività superflua da svolgere nei ritagli di tempo ma è l’attività principale che permette ai bambini di conoscere se stessi, il mondo che li circonda, di rapportarsi con la natura, con le persone, di sfidare se stessi: i propri limiti e le proprie paure. Attraverso il gioco i bambini imparano a conoscersi, imparano a rispettare le regole, a trovare un compromesso quando hanno opinioni discordanti tra loro, imparano a perdere, a vincere a rispettarsi come esseri umani assolutamente unici. Tutti i bambini dovrebbero beneficiare del diritto al gioco, avere la possibilità di potersi recare nel parco della propria città e giocare insieme agli amici.  

Immagine tratta da “PERSONE E AMBIENTE le pavimentazioni” a cura di Cerpa Italia Onlus

Ad oggi però la situazione italiana per i bambini con disabilità non è affatto rosea perché la maggior parte delle aree gioco delle nostre città presenta tantissime barriere architettoniche come possono esserlo un fondo in ghiaia, mancanza di vialetti e panchine per riposarsi. Nella quasi totalità dei casi non esistono riferimenti che aiutino le persone cieche o ipovedenti a orientarsi e non sono presenti parcheggi riservati ai disabili nei pressi del parco. Le stesse strutture gioco non sempre sono adatte a bambini con disabilità motorie sia lievi che gravi.* Perché non si vedono mai bambini in carrozzina al parco giochi? Non di certo perché non hanno il desiderio di stare all’aria aperta con gli amici ma perché spesso in questi luoghi di incontro, corse e risate loro possono semplicemente essere spettatori. Stare semplicemente a guardare non è divertente, i bambini vogliono giocare, partecipare, correre. Chi con le proprie gambe e chi con l’utilizzo di qualche ausilio. 

Giocare utilizzando le stesse strutture gioco

In questa giornata, quella dei diritti dei bambini e adolescenti, esprimiamo un desiderio potenzialmente realizzabile con l’impegno di tutti gli attori coinvolti ovvero una maggiore attenzione verso il diritto al gioco e alla progettazione di aree gioco davvero per tutti. Smettiamola di voler credere che una semplice altalena per utenti in carrozzina, (riservata a una categoria di utenti e pure pericolosa), o una semplice struttura gioco con rampa, (magari posizionata in mezzo a un prato), siano sufficienti a garantire il diritto al gioco perché non è assolutamente così. Realizzare un’area gioco inclusiva richiede molte competenze e moltissima attenzione all’accessibilità e alle necessità di ogni tipo di disabilità. Non pensiamo alla notorietà o al riconoscimento politico per aver inaugurato un “parco per disabili” come spesso viene erroneamente definito ma al diritto dei bambini e sforziamoci di garantire loro la possibilità di accedere all’area gioco e di poter fruire delle strutture contemporaneamente a bambini “normodotati”.

* in fase di realizzazione di un’area gioco inclusivo è necessario tenere conto di tutti i tipi di disabilità ovvero motorie, sensoriali, intellettive, psichiche.

Claudia Protti & Raffaella Bedetti – © Parchi per Tutti

 

Lascia un commento

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: